venerdì 11 gennaio 2013

GERMANIA : Apertura di un magazzino


a cura di Till Otto Schillik - avvocato in Germania (Monaco di Baviera)
Apertura di un magazzino all'estero.
-  Il consignment stock in Germania -

La classica e tradizionale attività da esportatore - la consegna "ex works" - non soddisfa piu le esigenze di tanti operatori economici di oggi.

L'industria tedesca segnala da anni ai fornitori o subfornitori italiani la propria attesa di instaurare un rapporto piu cooperativo e dinamico, spesso in forma di una richiesta per l'apertura di un magazzino in Germania o direttamente presso il cliente.
Oltre al calcolo dei costi è opportuno informarsi delle evtl. conseguenze fiscali-amministrativi prima di realizzare un tale progetto.
La CE ha proposto ai paesi membri alcune facilitazioni (vigenti in Italia, in Francia ed altri) per organizzare la vendita di prodotti provenienti dall'estero nel paese dove ha sede il futuro acquirente di conseguenza che la vendita rimane una intercomunitaria senza obbligo di fatturare IVA.

Per la Germania invece vale che merce introdotta e non gia venduta ad un acquirente tedesco diventa effettivamente "tedesca" e deve essere (ri)venduta con l'IVA tedeca del 19 %.

Gli obblighi fiscali-amministrativi non sono gravi, ma provocano dei costi:
- la dichiarazione IVA fino al 10. del mese succ.
- la dichiarazione (statistica) Intrastat.
- trasferimento dell'IVA incassata al fisco.

Quasi piu importante risulta l'attenzione al sistema di come organizzare la presenza di un consignment stock in Germania. La convenzione contro la doppia impostazione richiede l'assoluta assenza di persone o personale del venditore straniero con poteri decisionali in Germania.
Attenzione: la persona con potere decisionale per le vendite può essere anche il cliente tedesco stesso con procura del venditore italiano!

In difetto di ciò l'azienda italiana con magazzino in Germania rischia di essere giudicata avente una stabile organizzazione tedesca a tutti gli effetti e con tutte le conseguenze giuridiche-fiscali.

Per instaurare un sicuro rapporto di compravendita per via di un magazzino all'estero è opportuno concludere un contratto, ma non solo: serve il controllo di un esperto con esperienza per evitare errori formali e brutte sorprese.
Un esempio solo: chi non ha fatturato al cliente l'IVA per anni, appena scoperto l'errore deve alla finanza il totale del non incassato anche se il cliente nel frattempo è fallito.

Avv.T.O.Schillik
www.schillik.it