venerdì 11 novembre 2011

PORTOGALLO: Termini di pagamento


a cura di Paolo Pozzan - Avvocato in Portogallo (Porto e Lisbona)


In Portogallo non esiste una legislazione specifica che sancisca termini perentori di pagamento.
La trasposizione della prima direttiva sul tema, direttiva 2000/35/CE relativa alle misure
di lotta contro i ritardi nei pagamenti in transazioni commerciali è avvenuta tramite il DL
32/2003 del 17 Febbraio.
Tuttavia la trasposizione non ha imposto termini perentori di pagamento, essendosi
limitata alle seguenti misure:

A – Interessi commerciali fissati annualmente dal governo , i quali tuttavia non possono
essere inferiori a Euribor 6M + 7%.
B – Scadenza automatica a 30g per forniture senza data.
C – Dichiarazione di nullità di clausole con termini eccessivamente lunghi
D – Decreto Ingiuntivo senza Limite Pecuniario
E – Semplificazione dell’atto di Citazione del DI
Delle 5 misure adottate possiamo verificare come non sia stato stabilito nessun termine
perentorio di pagamento, essendo stato previsto solamente la possibilità di richiedere la
nullità di Termini di pagamento abusivi ed eccessivamente lunghi. Tuttavia questa
dichiarazione di nullità dev’essere giustificata alla luce degli usi del settore e obbliga ad
una azione nei confronti dell’acquirente che rende praticamente inutile questa misura.
Interessante verificare come la Legge 3/2010 relativa all’estensione dei termini di
pagamento alla pubblica amministrazione abbia introdotto una norma che impone un
termine di pagamento, il quel tuttavia, è per il momento limitato alla pubblica
amministrazione. Infatti la legge 3/2010 impone l’automatica nullità e riduzione per tutti i
termini di pagamento con la P.A. che senza giustificato motivo siano superiori a 60g.
Le innovazioni più rilevanti della trasposizione della direttiva 32/2000 sono state sul fronte
processuale avendo permesso la creazione della procedura semplificata di DI
indipendentemente dal valore in causa (anteriormente limitato ai 30.000,00€) per i debitii
con origine commerciale, e alla semplificazione della citazione attraverso domicilio
convenzionato o ricerca su basi dati.
Tuttavia il Codice Civile Portoghese prevede due figure che tendono a stimolare i
pagamenti. Ci riferiamo all’automatica costituzione in mora e alla Sanzione pecuniaria
compulsiva.
A - MATURAZIONE AUTOMATICA INTERESSI MORATORI
L’art. 805 del Codice Civile Portoghese prevede come regola generale (come in Italia) che
il debitore è costituito in mora (quindi iniziano a maturare interessi moratori) solo dopo la
sua notifica giudiziale o stragiudiziale ad adempiere.
Tuttavia il comma 2 prevede delle eccezioni per cui la costituzione in mora è automatica,
tra queste eccezione vi è il caso in cui l’obbligazione di per se abbia “termine certo”.
Questo significa che le fatture maturano automaticamente interessi, indipendentemente
dalla notifica al debitore, subito dopo la loro scadenza.
Caso la fattura non abbia termine certo, quindi una fattura senza scadenza, gli interessi
maturano automaticamente dopo 30 gironi dalla data della sua emissione. Infatti il DL
32/2003 del 17 Febbraio, che ha trasposto la direttiva 2000/35/CE, prevede che caso la
fattura non abbia scadenza debba considerarsi come a 30 giorni maturando
automaticamente interessi commerciali caso non sia pagata nel riferito termine.
B - LA SANZIONE PECUNIARIA COMPUSIVA
La sanzione pecuniaria compulsiva (sanção pecuniaria compulsoria) è un meccanismo
sanzionatorio che scatta in modo automatico caso il debitore condannato giudizialmente
non adempia ai suoi obblighi.
Nei termini del comma 4 dell’art. 829-A del Codice Civile Portoghese, sempre che una
parte, condannata giudizialmente con sentenza transitata in giudicato a pagare una
determinata somma non lo faccia. La somma pecuniaria della condanna, oltre agli interessi
commerciali applicabili, è sanzionata con una tassa di interessi suppletiva del 5%.
In questo modo si pretende ridurre il ricorso alle esecuzioni patrimoniali istigando il
debitore a pagare ciò che deve.
Questa misura è interessante, nonostante soffra il grande limite di essere applicabile solo
dopo condanna giudiziale transitata in giudicato.