mercoledì 12 gennaio 2011

PORTOGALLO: Accorgimenti e suggerimenti nei pagamenti per assegno portoghese? ovvero, come evitare spiacevoli sorprese - 1

a cura di: Paolo Pozzan Avvocato in Portogallo (Porto Lisbona)
Crediamo che tutti gli imprenditori italiani che hanno relazioni commerciali con il Portogallo sono soggetti  a pagamento con assegno (a volte post-datato,  che è legale in Portogallo) correndo quindi il rischio, prima o poi, di imbattersi in problemi relativi a questo mezzo di pagamento.

Infatti in Portogallo esiste un uso ed un abuso (come spiegheremo) dell’assegno come mezzo di pagamento.

Senza voler cedere alla tentazione di penetrare nell’essenza  giuridica  della  relazione

trilaterale (che per facilità chiameremo: debitore portoghese, banca, beneficiario o legittimo portatore italiano)  vogliamo in modo semplice e diretto richiamare l’attenzione su alcuni punti importanti al fine di tutelare gli interessi degli imprenditori creditori ed evitare perdita di diritti e conseguentemente di denaro.

L’IMPORTANZA DELL’INTEGRITÁ DELL’EFFETTO “ASSEGNO”
Senza voler fare una analisi giuridica approfondita possiamo dire che l’assegno è un mandato di pagamento emesso dal debitore, che emette un ordine  scritto  alla  sua  banca  di  pagare  una  determinata  somma  in  una  certa  data  al beneficiario iscritto,  o legittimo portatore per  girata,


  essendo ovviamente soggiacente un obbligo di fondi, senza i quali, la banca non è obbligata a pagare.
A questo titolo cambiario (assegno) l’ordinamento giuridico portoghese riconosce la valenza di titolo  esecutivo,  ovvero  permette  di  procedere  immediatamente  alla  fase  di  esecuzione forzata  e pignoramento,  senza  necessità  di  passare  per  la fase del  Decreto Ingiuntivo/Sentenza.

Tuttavia perché questa valenza di titolo esecutivo rimanga intatta è indispensabile che siano garantiti alcuni aspetti legali dell’assegno, che di seguito enumereremo. Questi accorgimenti legali  sono indispensabili  anche per  (come spiegheremo)  preservare i  diritti  di  rivalsa per responsibilità  civile extra-contrattuale contro la  stessa banca,  che in determinati  casi (revoca ingiustificata dell’assegno),  è possibile effettuare.

1 – ATTENZIONE ALLA SCADENZA DELL’ASSEGNO PORTOGHESE
Come abbiamo già spiegato,  l’assegno in Portogallo è usato ed abusato.  É usuale per  gli imprenditori portoghesi emettere assegni, anche post-datati, per pagare anche ratealmente la merce o per garantirne la sua consegna.

Questo uso dell’assegno è improprio giacché l’assegno non è un mezzo di  garanzia (come cambiale o tratta), ma un ordine di pagamento a vista.

Al fine di tentar porre un freno a questo uso improprio dell’assegno, dal 2006, la Banca del Portogallo ha creato la facoltà (che quasi tutte le banche usano) di emettere assegni a termine.

Ovvero l’assegno portoghese ha una scadenza di validità dopo la quale scade perdendo ogni effetto come titolo cambiario (vedere immagine in calce). Ad ogni modo il  limite temporale non può lesare il  periodo legale di incasso, (che sarà spiegato più avanti), per cui se un assegno è emesso a ridosso del suo termine (ad esempio il giorno prima), la procedura di incasso, 8 o 20 giorni, può superare la  validità,  l’importante  è  che  la  data  compilata  sia  anteriore  a  quella  di  validità dell’assegno).

La  data  di  validità,  che  normalmente  è  stampata  nella  parte  superiore  destra  frontale dell’assegno (vedere immagine in calce) e determina  il limite temporale del medesimo, come se fosse un alimento, per fare un esempio della nostra vita quotidiana.

Se l’assegno viene emesso con data posteriore a quella della sua validità, l’assegno è invalido, e la banca puó non pagarlo indipendentemente dall’esistenza di fondi, per “fuori termine”.

Quindi  quando  una  azienda  riceve  un  assegno  portoghese  è  indispensabile  che  verifichi immediatamente se la data di pagamento compilata dal debitore nell’assegno, sia anteriore alla data di scadenza apposta nella parte superiore destra (parte anteriore dell’assegno).

Se la data compilata è posteriore alla validità dell’assegno,  il  medesimo non ha nessuna valenza giuridica come assegno. Essendo al massimo un documento privato di riconoscimento di debito.
Ad ogni modo l’inserzione della scadenza non é obbligatoria, infatti lacune banche (non tutte) e per alcuni clienti piú fidati, emette assegni senza data di scadenza.